di Roberta BALDASSARRE
La passione per la ristorazione, per il buon cibo e il buon vino sono poeticamente espresse in uno spazio di grande atmosfera, in cui ogni colore esalta la generosità della terra e la rigogliosità delle vigne.
Partendo dal timbro pieno e denso del vetro delle bottiglie, i materiali declinano il color terracotta degli orci per il vino, il giallo antico dei tralci della vite, il colore biondo e maturo dei grappoli d’uva.
In un’antica stalla in Via de’ Redi, nel Centro Storico di Arezzo, tre fratelli promuovono la “toscanità” attraverso costante ricerca, con grande cura del dettaglio.
La storia e l’esperienza de “Le Chiavi d’oro” nell’intervista a Teresa Stilo
R.B. – Mi racconta la storia della Sua attività?
T.S. – Noi siamo una famiglia, tre fratelli, mamma e papà e da più di vent’anni lavoriamo insieme. Abbiamo iniziato ventisei anni fa con una piccola trattoria di proprietà, gestita dai miei genitori, nella quale noi, all’epoca studenti, li aiutavamo nel tempo libero.
Francesco, mio fratello, è stato il primo a decidere di continuare in quest’attività, perfezionando il suo percorso, dapprima ad Alma, nella scuola di Gualtiero Marchesi, in seguito, facendo esperienze fuori dal territorio.
Io e nostra sorella Giovanna abbiamo fatto un altro percorso di studi, ma, avendo sempre avuto in comune passione per la ristorazione, nel duemilasei, quando Francesco è rientrato ad Arezzo, abbiamo iniziato a gestire tutti insieme la trattoria di famiglia e, piano piano, abbiamo sentito l’esigenza di crescere.
Erano gli anni in cui è stata chiusa la storica libreria in Piazza San Francesco, un punto molto bello della città, così, nel duemilasette è iniziata per noi tre fratelli una nuova avventura.
Un’avventura difficile perché Arezzo è una città piccola, con molte sfaccettature.
Ci siamo affidati al noto Designer Vincenzo De Cotiis, che ora è un amico per noi, abbiamo unito le nostre forze e abbiamo aperto il nostro ristorante, bello, molto apprezzato e anche pubblicato su Elle Decor.
Da quel momento, il nostro lavoro è sempre stato preciso, puntuale, costante e proprio sul nostro lavoro si è giocata la sfida più dura, perché le ore sono tante e l’impegno notevole.
…Nel tempo, siamo riusciti ad avere una clientela fidelizzata.
R.B. – Qual è stata l’esigenza che l’ha spinta a scegliere questo locale?
T.S. – L’anno scorso, dopo dodici anni, abbiamo deciso anche di diversificare un po’ la nostra offerta e si è presentata l’occasione di prendere questo locale, che già esisteva in Via de’ Redi, una delle vie più vive del Centro Storico, la più frequentata, piena di locali che lavorano in sinergia. …È la via in cui d’estate si passeggia e si può sostare per un aperitivo all’aria aperta, in cui le attività sono tutte carine.
Abbiamo preso questo locale in cui esisteva già una fiaschetteria e che era in origine una stalla per i cavalli. …È decisamente molto bello, con questo portone enorme, un ingresso imponente, i soffitti altissimi e quel fascino originario che ancora si percepisce.
Inoltre, ad Arezzo, questo locale è stato il primo che già circa venti anni fa serviva del vino a mescita.
Trovare questo connubio tra la via giusta e il contesto che ha sapore ci ha convinti.
Il locale era un po’ sciupato dagli anni e il nostro intervento è stato proprio di recupero e di valorizzazione, nel renderlo contemporaneo. Volevamo mantenesse l’impronta di una vecchia osteria, di una vecchia fiaschetteria, ma senza quell’aspetto un po’ stantio.
Abbiamo aperto a metà giugno del duemiladiciotto e, devo dire, che i riscontri sono stati tutti molto positivi. …E per noi che abbiamo un ristorante più formale con un livello un po’ diverso, questo rappresenta la nostra formula semplice, però, sempre con la nostra impronta, che è quella di qualità. …quella della nostra cucina, che parte dalla concretezza dell’ingrediente primario e lo lavora per valorizzarlo, non per snaturarlo. Se si hanno la tecnica e una materia prima fantastica, quello che ne viene fuori è un risultato eccezionale.
…In questo nuovo locale, abbiamo mantenuto la denominazione “fiaschetteria”, unendola al nostro nome “Le chiavi d’oro”, che negli anni si è sempre più consolidato, perché in un contesto così piccolo, un locale storico rimane immediatamente identificabile.
Quindi, per rispondere alla Sua domanda, scegliere questo locale è stata un’occasione.
R.B. – È uno spazio di grande atmosfera in cui i colori richiamano il timbro pieno e denso del vetro delle bottiglie e i materiali declinano i colori della terra, dei tralci della vite…
T.S. – Giusto, sì. Per esempio il portone che è verde, in realtà, era esattamente così e, tra l’altro, essendo vincolato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, non avremmo potuto modificarlo.
Devo dire che abbiamo voluto conservare e valorizzare il più possibile, anche supportati dal progettista. …Persino i bagni, che sono adiacenti al locale, sono realizzati con grande gusto e grande armonia dei colori.
Abbiamo avuto molta cura dei dettagli, sui fianchi del bancone abbiamo ricreato una fioriera con piantine aromatiche che è un immediato richiamo alla cucina, al profumo, al buon vino. …Anche per l’insegna abbiamo scelto un colore che è un evidente richiamo al mondo del vino.
R.B. – Secondo Lei, questo spazio rinnovato aggiunge valore al Vostro lavoro e in qualche modo ha inciso sulla soddisfazione dei Vostri clienti?
T.S. – Io lo vedo come un completamento della nostra attività, poi, rifletto spesso su una cosa: “Le chiavi d’oro” è un ristorante bello, è segnalato su molte guide, dà emozioni per la sua luce naturale diurna e per l’illuminazione artificiale, ma la nostra passione è espressa molto bene anche in un contesto più informale, quale la fiaschetteria. …contraddistinta da questa cura del dettaglio e dalla ricerca, che rappresentano pienamente il nostro modo di essere.
R.B. – Qual è stata la Sua esperienza d’acquisto da Viasolferino?
T.S. – Per noi, bellissima, la consulente alla vendita dello showroom di Arezzo è molto professionale, conosce benissimo il proprio lavoro e sa come farlo. Tutto è stato contraddistinto da grande professionalità, le forniture sono arrivate nei tempi giusti… Basti dire che mio fratello farà a breve dei lavori di ristrutturazione nella sua casa e ci siamo nuovamente rivolti a Viasolferino, quindi, l’esperienza è stata assolutamente positiva.
…Poi, devo dire la verità, mi ha colpito la grande ricerca sui materiali, Viasolferino consente al cliente di scegliere una selezione molto bella di materiali.
…Ad aprile, dovrò fare anch’io lavori di ristrutturazione della mia casa e ho già scelto cosa acquistare da Viasolferino.
R.B. – Un commento libero?
T.S. – Mi viene subito in mente quella toscanità bella, intrigante, di gusto, nuova, contemporanea, una caratteristica molto amata da chi viene da fuori regione. La Toscana è molto amata anche all’estero e io spero che la fiaschetteria richiami questo.
…è l’esaltazione del cibo buono, del cibo vero, concreto.
La carta dei vini della fiaschetteria spazia da varie etichette francesi per avere, poi, un dettaglio più ampio sul territorio nazionale.
La fiaschetteria è un’osteria contemporanea che soddisfa anche le esigenze di un pubblico più evoluto, che ama il buon cibo, che ama il buon vino.