di Nicola AUCIELLO
Sono circa venti anni che mi occupo di temi che riguardano l’architettura degli interni e posso affermare che mi è difficile e quasi impossibile restringerli in astrazione al solo tema di carattere residenziale.
Dagli spazi per la ristorazione a quelli dedicati al lavoro o alla cultura ed esposizioni, ai centri sportivi o commerciali fino ai luoghi di culto, gli interni sono sempre stati e restano l’obiettivo principale dell’architettura.
L’interno è lo spazio più vicino all’uomo, e in quanto spazio avvolgente e protetto è in grado di isolarci, di mascherare ogni relazione con lo spazio esterno, ma anche di connetterci ed aprirci in maniera fluida all’intorno.
Il confronto progettuale con una preesistenza a volte anche di carattere storico-monumentale, il più delle volte, è un’azione basica del progetto di ristrutturazione e può di sicuro essere appassionante tanto quanto l’ideazione di un volume nuovo.
Questo operare, assieme a contrasti costruttivi e materici, tra vecchio e nuovo, crea premesse per un lavoro ricco di stimoli.
Nella progettazione degli interni, oltre alla definizione dello spazio, un ruolo preminente è il gioco dei materiali impiegati per il ridisegno delle superfici.
Indispensabile la conoscenza della materia prima che il luogo d’intervento ci offre.
Le superfici, i materiali, i colori sono gli elementi che plasmano in modo decisivo lo spazio abitato, motivo per cui è necessario conoscerli e approfondirli.
È nello spazio interno che l’abitante entra in contatto diretto con la materia.
È proprio qui che si trova nella condizione di osservarla da vicino, sentirla, toccarla e forse persino annusarla.
È proprio qui che scolpirà la materia tramite azioni che modulino la luce: non importa se proveniente da una fonte naturale o artificiale.
Vivere uno spazio interno presuppone vivere un’esperienza ove la sperimentazione dello spazio non ha confini.
Le immagini selezionate raccolgono progetti recenti e alcuni degli anni ’50 (vedi Giulio Minoletti e Umberto Bottoni).
Nonostante il passare del tempo, sono lavori attualissimi nella concezione, nell’uso della materia e del colore (mai fine a se stesso) necessari alla definizione dello spazio, così come su una tela di un quadro.