di Michela BIANCARDI
La “Casa degli spiriti”: un abile gioco di parole che denomina l’edificio di maggior spicco tra quelli del complesso della vecchia distilleria che oggi ospita la Fondazione Prada.
Intorno agli anni 10 del Novecento qui si producevano primari liquori d’epoca come il brandy Cavallino Rosso.
La palazzina-torre conteneva il grande alambicco della Sis – Società Italiana Spiriti, mentre oggi la “Haunted House” accoglie collezioni d’arte contemporanea.
L’edificio, preservato nei suoi volumi originali, esternamente brilla di luce propria, grazie al rivestimento di uno strato di foglia d’oro a 24 carati.
Il complesso, collocato a sud dello scalo ferroviario di Porta Romana a Milano, si sviluppa su una superficie di 18.900 metri quadrati, di cui 11.000 sono dedicati alle attività espositive.
La configurazione architettonica è articolata e coesistono edifici preesistenti (sette) e nuove costruzioni (tre).
Vecchio e nuovo, largo e stretto, aperto e chiuso, orizzontale e verticale: queste le caratteristiche che contraddistinguono e diversificano tutti i manufatti che insistono sull’area.
La firma è dello studio di architettura OMA, guidato da Rem Koolhaas.
Nell’insieme, l’intervento prevede un programma ragionato di conservazione assieme a nuova realizzazione che segue le esigenze della funzionalità.
Colpiscono i dettagli, la scelta dei materiali inusuali e gli accostamenti di colori:
– la pavimentazione dei cortili con blocchetti di legno di quercia, recuperati dalle vecchie traversine ferroviarie,
– la schiuma di alluminio, per la prima volta utilizzata in campo civile,
– il prezioso travertino dell’Iran,
– il cemento e l’intonaco tradizionali delle palazzine esistenti e recuperate,
– il policabornato traslucido,
– le foglie d’oro,
– il neon delle insegne.
Oro, argento, nero, bianco, grigio, trasparenza, specchi, riflessi questi gli elementi che si contrappongono in continua interazione tra loro.