di Roberta BALDASSARRE
La profondità la troviamo nel blu, sia in teoria sia in pratica, se lo lasciamo agire, in qualsiasi forma geometrica, su di noi. La vocazione del blu alla profondità è così forte, che proprio nelle gradazioni più profonde diviene più intensa e intima. Più il blu è profondo e più richiama l’idea di infinito, suscitando la nostalgia della purezza e del soprannaturale. È il colore del cielo, come appunto ce lo immaginiamo quando sentiamo la parola “cielo”.
Wassily KANDINSKY
Il nuovo PANTONE 19-4052 Classic Blue sembra ispirato agli studi sul colore di Wassily Kandinsky e alle ricerche neuroscientifiche che indagano le risposte della psiche umana al colore.
L’analisi, condotta dal Pantone Color Institute sulle tendenze e sulle più recenti influenze nell’ambito del colore, ha concentrato l’attenzione sulla necessità di creare un colore in grado di suscitare sensazioni di sicurezza e di fiducia. Una base indaco virata verso il blu di Prussia è il risultato presentato dall’Istituto per l’anno 2020: PANTONE 19-4052 Classic Blue.
Gli esperti del Pantone Color Institute hanno creato questa tonalità di blu, che è in grado di suscitare nell’essere umano un sentimento di quiete, una profondità materica in cui l’occhio si immerge, prolungando il suo sguardo nella direzione indicata dal blu.
Puro, sobrio, elegante. Profondo come il crepuscolo, trascende la superficie per accentuare una vocazione quasi sinestesica che richiama l’idea di infinito, memoria e spiritualità.